Il VIAGGIO: finestre italiane sull’India

a cura di Urmilla Chakraborty
Edizioni i Quaderni del Bardo, con il saggio di: F. Sanesi, N. Sala Grau, A. Amadei, S. Caldirola, G.Carrieri, G. Di Bartolo, E.Plano, L. Sciotti, C. Rodondi, M.Trumper

Anjali

Prefazione Che senso può avere per un’artista occidentale esplorare ambiti lontani come quelli della danza classica indiana? La risposta immediata è che si tratta di apprendere un altro linguaggio espressivo per potenziare e risignificare il proprio, attingendo a un mondo simbolico e mitico ricchissimo, come indubbiamente è quello indiano. La scelta di allontanarsi dalle proprie radici culturali e dalle esperienze maturate in tale contesto, inoltre, apre a nuove possibilità.
Ma in questo caso, ove l’esperienza è condivisa da due artiste di diversa provenienza – una danzatrice e una fotografa – che si concentrano sui diversi aspetti della Dea e sui suoi miti, il senso della ricerca va oltre le ovvie motivazioni esposte. Per entrambe, l’esecutrice che rappresenta e vive gesto e postura e la spettatrice che ne fissa l’intensità emotiva attraverso la macchina fotografica, il processo è ben più profondo e sottile: prendendo le mosse da un’arte antica, geograficamente e culturalmente ben delimitata come è il bharatanatyam, rivivendo le vicende della Dea e le sue emozioni, dietro le rappresentazioni mitiche emergono i molteplici risvolti dell’affascinante e inquietante archetipo femminile.
L’archetipo del femminile trova nell’immagine indiana della Grande Dea una delle sue più potenti e polimorfe rappresentazioni. Malgrado i tentativi di limitarne i poteri e esorcizzarne gli aspetti selvaggi messi in atto a partire dal VI sec. a.C. dai brahmani, la casta sacerdotale detentrice della scienza sacra e dell’autorità religiosa, l’antichissima preminenza della Dea quale Signora della Vita e della Morte – proiezione del dinamismo cosmico che incessantemente origina, trasforma e dissolve l’universo – è ribadita dal suo patrimonio mitico e rituale. Al tempo stesso divinità terribile e madre amorevole, la Dea adombra le contraddizioni dell’esistenza che eternamente riproduce se stessa.
Maria Albanese

Sulla danza

A cura di Ermini, Gasparotti, Nancy, Sala Grau, Zanardi – Cronopio 2017

Negli ultimi anni la danza ha intensificato anche nel nostro paese la sua presenza, sulle scene e fuori di esse, nelle trame dei discorsi più vari; il mondo dell’audiovisivo la riprende con inusitata frequenza, la filma, partecipa alle sue configurazioni e ne accresce l’archivio. Che cosa significa questa promozione e accresciuta comunicazione della danza? Si tratta di comprendere non solo che la sua attrattiva ha qualcosa da insegnarci sul nostro tempo, sulla ricerca – che lo agita più o meno coscientemente – di nuove disposizioni spaziali, di nuovi gesti, ma anche che è la danza stessa a essere in gioco, perché la promozione che la investe non necessariamente favorisce la natura dei suoi atti.

Continuamente Danza. L’infinito in corpo

Nuria Sala – Michela Bianchi /
Illustrazioni: immagini realizzate da Francesco Santosuosso e dagli Allievi dell’Istituto Europeo di Design di Milano

La danza è una delle arti più antiche, un atto di creazione, una forma dell’esistenza e anche una forma di pensiero che si incarna nel corpo. Ed è proprio sulla danza come “scrittura del corpo” che questo libro si sofferma e indaga, attraverso un percorso originale che nasce dal rapporto diretto con chi la danza la pratica e la elabora, e porta il lettore a stretto contatto con il gesto e il movimento. In questo senso il progetto grafico è stato pensato per rendere la poetica e l’intelligenza del gesto, la tensione del corpo in movimento e la sua capacità di dilatare lo spazio e oltrepassarlo. Ciò grazie alle suggestive immagini dell’artista Francesco Santosuosso e alle illustrazioni degli allievi dell’Istituto Europeo di Design di Milano che hanno lavorato, a partire dai testi, sotto la sua direzione. Questo libro si interroga su cosa sia oggi la danza per noi e cosa possa offrirci oggi quest’arte: lo fa ricordando a grandi pennellate le tappe della sua storia, in un continuo rincorrersi tra passato e presente; e sostando su quella rivoluzione novecentesca che ha portato in occidente una profonda riflessione sulla corporeità, sulla centralità della danza e sul recupero della suo aspetto sacrale. Dedica molto spazio alle tante forme di ricerca nella contemporaneità, anche dialogando con importanti critiche, ricercatrici e docenti italiane, come Eugenia Casini Ropa, Elisa Guzzo Vaccarino e Marinella Guatterini. Il libro ha voluto dare finalmente la parola a chi danza: Nuria Sala, danzatrice, coreografa e docente di danza indiana Bharatanatyam, racconta e si racconta, partendo dalla sua esperienza e ispirando il lavoro di illustrazione degli allievi dello IED. I testi di Michela Bianchi, ideatrice e curatrice, tengono il filo di una narrazione capace di mostrare le diverse dimensioni della danza e di indicare la sua verticalità

La mano che cura

Patrizia Sanvitale / Dialoghi con i maestri del benessere

Le Mani nel Teatro-Danza Classico dell’India “Bharatanatyam”
estratto dell’articolo di Nuria Sala
Le Mani hanno un ruolo fondamentale nel teatro-danza classico dell’India e in particolare nel Bharatanatyam, una delle più antiche danze classiche indiane – un’arte che comprende altre arti, profondamente legata alla spiritualità, alle emozioni – che io danzo e insegno.
Le punte delle dita del danzatore sono dipinte di rosso per poter meglio scrivere visivamente il racconto poetico pieno di significati simbolici. La raffinata danza dei gesti dà vita ed eleganza all’energia che si sprigiona dal corpo e dall’anima dell’artista, lasciando ideali impronte nello spazio che attraversano. I Mudra, il cui significato è “sigillo”, si basa su un codice ben preciso di movimenti e posizioni delle mani e delle dita.

Danzare oltre.

Scritti per la danza. Di Dominique Dupuy
Il Rituale del Danzatore trasformazione e manifestazione.
estratto dell’articolo di Nuria Sala
L’incontro con il Maestro Dominique Dupuy e il suo insegnamento nella danza contemporanea, fu una sorpresa inattesa che mi riempi di gioia, come quando incontrai la danza indiana.
In quale modo questo incontro ha avuto peso nel mio lavoro come danzatrice? come ha contribuito ad ampliare la mia visione e pratica di una disciplina millenaria come il teatro-danza classico Indiano? Quale significato artistico e di metodo?
Il Bharatanatyam porta in se esperienze che toccano molteplici campi della percezione e del pensiero; rappresentando aspetti molto profondi della danza, infiniti, un gioiello che guida e illumina il mio lavoro nella danza.

“Percorsi di Yoga” – L’equilibrio

Quaderni di Yoga- Associazione Nazionale Insegnanti / Maggio-giugno 2004 / N°25 / Direttore Responsabile Gianfranco Del Moro
L‘Equilibrio nella Danza
estratto dell’articolo di Nuria Sala
Passo dopo passo, spostandosi da un piede all’ altro, penetrando lo spazio, aprendo nuove direzioni, la danza avanza in un gioco continuo di equilibrio. L’energia del corpo in movimento riempie lo spazio con fluidità. Il peso si appoggia e si sospende, in una relazione continua con la terra, la gravità e il volo.
Nella danza, in questo equilibrio in movimento, c’è la presenza simultanea, la coincidenza dei contrari. Il grande gioco degli opposti.
Tanti I sinonimi di equilibrio: stabilità, giusta proporzione, costanza, contrappeso, armonia, uguaglianza, saggezza, moderazione…
La parola equilibrio nella danza è ripetuta ovunque e dappertutto, nei libri di testo, nelle lezioni. Apre dunque un mondo molto ampio, e tanti sarebbero I punti di vista su cui soffermarsi. Nel mio caso, per formazione, attingerò sia alla danza classica indiana sia alla danza contemporanea.

“Percorsi di Yoga” – Radicamento

Quaderni di Yoga- Associazione Nazionale Insegnanti / Gennaio 2017 / N°71 / Direttore Responsabile Gianfranco Del Moro
La Vibrazione che nasce dalla terra
La danzatrice Nuria Sala Grau, intervistata da Stefano Castelli in “La Vibrazione che nasce dalla terra”, propone interessanti spunti di riflessione provenienti dalla danza indiana, che introducono la dimensione del radicamento in una dimensione dinamica di movimenti e suoni.